gli alberi del presente stanno in piedi grazie a radici, lunghe e intricate, affondate nel terreno antico
Ci avete seppellito, ma non sapevate che eravamo semi
44°34'16.2"N 7°15'51.7"E
44°34'16.2"N 7°15'51.7"E
44°33'52.8"N 7°22'47.6"E
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45°04'03.9"N 7°13'20.0"E
le Madonne/
dai monti più alti alle rive più tempestose
bagnano la terra con le loro lacrime
(infatti sono state disegnate con gli occhi perché potessero piangere)
una bambina/
inesatta e che tutto vede passare
ha un barattolo di vetro
per raccogliere le lacrime delle Madonne
Per tutti i contadini senza nome, che hanno conservato i semi, che hanno custodito l’esperienza e l’hanno donata, e non venduta, al prossimo. Per tutti i contadini che hanno protetto e consegnato a noi la ricchezza più grande che c’è: la biodiversità.
Per tutti i contadini che hanno sofferto miseria e povertà ma hanno lasciato al mondo delle bellezze, delle meraviglie e dei paesaggi di cui oggi tutti si stupiscono. Per questa commovente testimonianza che gli esseri umani possono vivere in armonia con la natura, e non sono solo cari al profitto e alla distruzione di tutte le risorse. Per tutti i contadini e le contadine che sono stati umiliati, sfruttati e ingannati dai padroni di tutti i tempi.
L’agroindustria. Le grandi multinazionali, che piantano monoculture intensive, che sottraggono la terra, la consumano e la inquinano. Hanno ucciso la nostra agricoltura contadina. Gli industriali e gli speculatori che usano la terra come una cava, che rovinano l’acqua e l’aria, hanno ucciso la nostra agricoltura contadina. L’arroganza dei politici avidi e corrotti, l’ignoranza e l’incoscienza dei governatori, il silenzio di chi sapeva, e non ha alzato la voce, hanno ucciso l’agricoltura contadina.
“Angelin Bousqué, che aveva quasi novant’anni nel 1970, mi aveva raccontato questa storia di un “basaliss”: c’era una vettura a cavalli, beninteso, che percorreva la strada di fondovalle quando, giunto in prossimità dell’attuale Pount di Cross di Frassino, un basaliss – un basilisco - gli attraversa la strada. La cosa normale che poteva accadere è che i cavalli si spaventassero terribilmente, cadessero nel sottostante fiume Varaita uccidendo i passeggeri e distruggendo la carrozza. Invece i cavalli si sono fermati, e il basilisco ha continuato ad attraversar la strada, è andato verso Lu Bac e ha fatto la sua strada e poi i cavalli hanno ripreso la loro marcia. I passeggeri per ringraziare della grazia ricevuta hanno fatto fare un pilone (così si diceva) e sul timpano del pilone è dipinto un basilisco.”
“Mi chiamavano Tisio, non Tisia, tutto il nostro occitano finisce con la o”. A quattordici anni sono venuta da serva a Cuneo. Non ero capace a parlare il piemontese, parlavo solo il mio dialetto e un po’ d’italiano”
“Io a vent’anni sono andata per la prima volta in Francia. A piedi. Passando per il Colle del Sutun. Eravamo in cinquanta. Poi delle guardie ci hanno accompagnati fino al Colle della Maddalena, erano d’accordo con noi, prendevano un po’ di soldi e dicevano: se passate da lì noi siamo da un’altra parte, e non vi vediamo.”